RAAI audizione in Commissione Cultura Senato su compensi attori dalle piattaforme streaming

Martedì 16 maggio, la 7a Commissione Cultura del Senato ha avviato le audizioni sull’affare assegnato n. 138, promosso dal sen. Marcheschi: Compensi corrisposti agli artisti delle piattaforme streaming.

Per il RAAI Registro Attrici Attori Italiani erano presenti il presidente Raffaele Buranelli, i consiglieri Claudio Botosso e Luigi Di Fiore e Fabrizio Apolloni, socio fondatore. Nella stessa sessione presenti anche Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo (UNITA) e Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), invitata per apportare il contributo del funzionamento della gestione degli stessi diritti nel settore musicale.

Come RAAI abbiamo illustrato l’importanza che rivestono per gli attori i diritti di replica delle opere a cui si è preso parte, soprattutto nei periodi in cui si lavora meno o non si lavora affatto e come l’immagine di un attore rappresenti un valore che a seconda dei periodi può crescere o può dover scontare proprio una precedente maggiore esposizione, determinando un andamento altalenante del lavoro.
Abbiamo sottolineato l’importanza degli organismi di contrattazione collettiva, Collecting, perché il singolo artista non avrebbe potere contrattuale sufficiente, né tutti lo avrebbero in egual misura. Abbiamo espresso favore per l’avvenuta liberalizzazione nel 2012 della gestione dei diritti connessi in Italia che ha permesso la nascita di diverse Collecting e, senza voler entrare in nessun modo nei rapporti tra le Collecting essendo la nostra categoria naturalmente trasversale rispetto ad esse, abbiamo voluto però auspicare una effettiva sinergia tra loro di fronte a colossi mondiali come le piattaforme di streaming, ma non solo, così da spuntare presumibilmente condizioni migliori nel nostro interesse, dato che i diritti connessi che giungono agli artisti sono di fatto esigui.

Abbiamo proposto che – oltre al pagamento in base ai “clic”, cioè alle effettive visualizzazioni degli utenti parametrate al tempo di effettiva fruizione – venga prevista una quota fissa, sia ai produttori, che agli autori, che agli interpreti esecutori, per l’inserimento stesso dell’opera nel bouquet della piattaforma indipendentemente dall’effettiva fruizione degli utenti, poiché l’inserimento già di per sé comporta un arricchimento dell’offerta al pubblico da parte della piattaforma – equivale in sostanza ad un “acquisto in squadra” – a fronte di una cessione di diritti di norma in esclusiva.

Abbiamo ricordato come risulti comunque sempre fondamentale da parte delle Collecting – oltre che da parte delle Istituzioni –  l’utilizzo dello strumento del Registro Attrici Attori professionisti, per indirizzare gli interventi di sussidio, di mutualità o di altri bandi – per fare un esempio, la redistribuzione da parte delle Collecting delle quote cui si riferisce l’art. 7 della Legge 633/1941 – a quella quota di mandanti che, in quanto professionisti, generano la quasi totalità degli introiti delle stesse e non hanno introiti da altra professione. I recenti sussidi che le Collecting hanno indirizzato ai propri mandanti durante la pandemia, infatti, sono andati in egual misura ai professionisti così come a mandanti che hanno partecipato anche ad un solo film in ruolo secondario magari trent’anni fa, che di lavoro fanno tutt’altro e che già beneficiavano di altri sussidi dalla loro prima professione: un’enorme dispersione di soldi generati dai professionisti e non ritornati a loro.

Abbiamo segnalato che dell’importanza imprescindibile dell’utilizzazione, a tale ed altri scopi, del Registro Attrici Attori e di un omologo per gli artisti della musica, ha parlato ampiamente il 2 maggio scorso il Nuovo Imaie in audizione alla VII Commissione della Camera (qui l’articolo). 

Abbiamo colto l’occasione per segnalare che la Direttiva Copyright divenuta operativa da circa un anno e mezzo non viene ancora attuata.

Abbiamo ricordato, come già segnaliamo dal 2020, l’importanza di equiparare a tutti gli effetti di legge, e quindi anche di quelli in oggetto, il Teatro in video alle altre opere audiovisive.

Qui il documento dell’intervento completo del RAAI, nella sezione Documenti del portale www.raai.it,
qui la pubblicazione sul sito del Senato,
qui il video dell’audizione sulla webtv del Senato.