09 Nov Manifesto Attrici Attori Italiani sull’Intelligenza Artificiale
Il 25 settembre 2023 come RAAI Registro Attrici Attori Italiani abbiamo avviato un tavolo aperto sull’Intelligenza Artificiale, per riflettere sui rischi che comporta l’uso deregolamentato di questa tecnologia nel nostro settore. Il Tavolo ha raccolto la preoccupazione diffusa per l’impatto che l’IA può avere su tutte le declinazioni del lavoro dell’interprete, gli stessi temi alla base del prolungato sciopero degli autori e degli attori americani unitamente alle questioni legate allo sfruttamento delle opere da parte delle piattaforme streaming. Ne è scaturito un Manifesto, che contiene un appello alle Istituzioni con l’indicazione di alcuni aspetti da normare urgentemente e che è stato inviato al Parlamento Europeo e ai Ministri del Lavoro e della Cultura, ai Presidenti di Camera e Senato, ai Presidenti delle Commissioni Cultura e Lavoro di Camera e Senato, al presidente della Commissione Algoritmi Giuliano Amato, al Sottosegretario Gianmarco Mazzi che sta lavorando al nuovo Codice dello Spettacolo e ad altri rappresentanti istituzionali già al lavoro sul tema.
Tra gli attori che hanno preso parte al tavolo, Antonello Fassari: “Anche con le dovute tutele l’intelligenza artificiale porterà un cambiamento epocale, figuriamoci senza. Condivido il manifesto del RAAI perché analizza la situazione e cerca di tracciare una strada per trovare le soluzioni possibili. E cito un passaggio di Chomsky che ha dichiarato sul New York Times l’8 marzo 2023 : ‘Smettiamo di presentarla come “Intelligenza Artificiale” e chiamiamolo per quello che è: software per il plagio. Non crea alcunché, copia lavori esistenti da artisti esistenti e cambia a sufficienza per sfuggire alle leggi del copyright'”.
Karin Proia: “L’utilizzo incontrollato della IA, nel nostro settore può avere conseguenze gravissime per tutti i reparti, sia tecnici che artistici. Servono regole ferree per tutelare il lavoro umano.”
Federico Torre: “L’IA non è una cosa umana, anche se opera dell’intelligenza umana. E come tutte le cose non umane, non avranno fine! Quindi, se non regolamentata, darà inizio alla desertificazione artistica e alla disoccupazione di gran parte del settore audiovisivo nel corso dei prossimi anni.”.
Massimo Wertmuller: “Quando la scienza fa il passo più lungo dell’essere umano c’è il rischio che non l’acchiappi più e che faccia dei disastri incalcolabili. Non solo non aiuta più, non serve più, ma è nociva. Questa dell’IA che chiede un controllo così esageratamente presente da poter sbagliare ogni tanto, distrarsi, secondo me è un rischio troppo grosso. La scienza dovrebbe stare sempre al passo con l’essere umano. Per me una delle cose più importanti da fare è recuperare un rapporto nuovo, che poi è antico, con la natura, con noi stessi. Figurarsi un po’ dove sta l’IA in questo! Sono valori che abbiamo perso completamente: la natura, la vita, l’anima, lo spirito”.
Qui il link al “Manifesto Attrici Attori Italiani sull’uso di Intelligenza Artificiale nella produzione di Audiovisivo e di Spettacolo dal vivo”, nella sezione Documenti del portale RAAI