04 Ott Bozza del documento del Tavolo aperto Attrici Attori sull’Intelligenza Artificiale
Pubblichiamo qui la bozza di documento che è emersa dal lavoro del Tavolo aperto Attrici Attori avviato il 25 settembre scorso per la richiesta di regolamentazione dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in relazione al lavoro dell’interprete esecutore, perché chi vuole, tra i professionisti, possa esprimere il proprio contributo alla versione finale. Per partecipare alle riflessioni e alla redazione del documento, basta scrivere a registroattoriitaliani@gmail.com .
Il documento qui di seguito è il frutto del lavoro di attrici e attori professionisti indipendentemente dall’appartenenza o meno alle diverse associazioni o sigle ed è ancora aperto e passibile di ogni eventuale modifica.
Manifesto
Attrici Attori Italiani
sull’uso di Intelligenza Artificiale
nella produzione di Audiovisivo e Spettacolo dal vivo.
Siamo attrici e attori e il nostro lavoro in cinema, televisione, teatro, radio, doppiaggio, poggia sul diritto d’immagine, sul diritto sulla nostra voce, sul diritto voce/volto che ci riconosce il diritto di doppiare noi stessi nella nostra lingua, sui diritti connessi.
Il mestiere dell’attore è quanto di più umano e di meno artificiale: attinge al cuore, al sangue, alla vita e all’anima dell’interprete che li offre al personaggio perché arrivino direttamente al cuore, al sangue, alla vita e all’anima dello spettatore. Un personaggio è il risultato di un processo di empatia e osmosi dell’anima dell’interprete con l’opera dell’autore, processo che attinge ed è il frutto anche del contributo offerto da ogni altra professione che opera nel processo produttivo: la regia, il trucco, il costume, la scenografia, l’espressività della fotografia o della luce in teatro, la chimica e “magia” dello scambio con gli altri interpreti, a cui poi si aggiungono le arti del montaggio, della musica, dell’audio, dell’immagine.
Oggi tutta questa “fabbrica dei sogni”, questa ineguagliabile alchimia di professionalità e talenti è a rischio di venir rimpiazzata dall’impiego di Intelligenza Artificiale (IA), che, per quanto riguarda gli interpreti, è in grado di modificare e/o replicare a piacimento l’aspetto, l’età, la voce, la lingua, l’accento e quant’altro e, dunque, in sostanza, le doti artistiche, così come di far agire ologrammi nello spettacolo dal vivo. Senza che lo spettatore ne possa avere percezione. Sottrarre l’elemento dell’umanità ad una prestazione artistica, creando allo spettatore uno spazio di inconsapevolezza sul confine tra il contributo umano e quello artificiale, apre scenari dai risvolti disumanizzanti e stranianti. Proprio il cinema non ha mancato da molti anni di disegnare opere che fungano da monito sulle possibili derive a livello sociale e antropologico di simili pratiche, come, solo per fare qualche esempio: A.I., appunto, S1m0ne, Lei, I am mother, Ex Machina o l’intera serie Black Mirror.
Da cittadini ci dichiariamo altamente preoccupati per quanto sopra e da lavoratori altrettanto preoccupati per il concreto rischio che tutte le declinazioni del nostro lavoro vengano spazzate via o comunque significativamente lese – insieme a tutte le professioni delle filiere di produzione di spettacolo, finanche quella del produttore stesso – dall’impiego deregolamentato di questa tecnologia.
Lanciamo dunque un appello al nostro Governo e al nostro Parlamento, al Parlamento Europeo e ai Governi e Parlamenti di tutto il mondo – anch’essi, in una proiezione non del tutto infondata, minacciati nei loro ruoli dalla possibile ingerenza dell’Intelligenza Artificiale – perché si pongano argini legislativi chiari e solidi a tutte le ricadute possibili sotto ogni punto di vista, tutelando la specie umana e le sue integrità, consapevolezze e libertà.
A tutela della nostra professione, lanciamo un appello alle stesse Istituzioni affinché:
- sia espressamente vietata qualsiasi forma di intervento di IA sulla prestazione, sull’immagine, sull’aspetto o sulla voce dell’interprete, senza il consenso e l’autorizzazione di quest’ultimo, espressa in forma libera e consapevole e a seguito di una chiara informazione sulle modalità di intervento dell’IA;
- anche nel caso in cui l’interprete autorizzi, in tutto o in parte, i suddetti interventi di IA, l’espressione del consenso sia possibile solo limitatamente alla singola opera e mai all’intero complesso della propria immagine e personalità artistica (e comunque stabilendo che l’intervento dell’IA non possa mai pregiudicare il decoro, l’onorabilità e l’immagine personale e professionale dell’artista, prevedendo anche specifiche forme di risarcimento del danno in caso di violazione);
- se in un’opera vi sono interpreti umani con intervento di IA o interamente realizzati con IA, si imponga l’obbligo di indicarlo nei titoli di coda;
- i finanziamenti pubblici destinati ad opere audiovisive e di spettacolo dal vivo che si avvalgono esclusivamente di lavoro umano non siano diminuiti, a tutela del lavoro umano; eventuali opere realizzate con interpreti in IA possano accedere solo a finanziamenti distinti e mai distolti dai primi.
Lanciamo un appello anche a tutte le associazioni di settore italiane e internazionali per avviare insieme coordinamenti nazionali e sovranazionali su questo tema di interesse universale, restiamo aperti ad ogni partenariato per sostenere i reciproci interessi in materia e per offrire alle Istituzioni visioni competenti delle dinamiche e dei rischi concreti delle rispettive professioni.
McLuhan disse: “Il mezzo è il messaggio”. Oggi noi diciamo: “Il mezzo e il messaggio siano (sempre) l’essere umano e l’umanità”
Italia, 3 ottobre 2023
Tavolo aperto Attrici Attori Italiani sull’Intelligenza Artificiale