1° Maggio, due anni di Registro Attrici Attori

Primo maggio, Festa dei Lavoratori. Nel 2020, dopo settimane di serrato confronto, il movimento Registro Attrici Attori Italiani non a caso datava proprio primo maggio il proprio documento fondante. Una categoria professionale si era da poco scontrata con le conseguenze del non essere giuridicamente riconosciuta e quindi individuabile. Migliaia di attrici e attori professionisti erano appena rimasti completamente esclusi dai parametri applicati dal Governo, con l’aiuto dei Sindacati, per il riconoscimento dei sussidi Covid-19 ai lavoratori dello Spettacolo. Governo e Sindacati dimostravano ancora una volta che l’ostinazione a non riconoscere le specificità professionali di attrici e attori rispetto agli altri lavoratori dello Spettacolo – in termini di possibilità di maturare giornate contributive – non produceva altro, ancora una volta, che penalizzazione ed esclusione dagli strumenti di tutela sociale – come già storicamente per l’accesso alla pensione, alla maternità, alla malattia – di una categoria che già sconta pesantemente la discontinuità connaturata al proprio lavoro. Si avviavano, per i molti rimasti esclusi, mesi e anni durissimi, di estrema difficoltà.

Oltre duemila attrici e attori si radunavano in breve attorno a quel documento che chiamava la categoria ad assumersi la responsabilità di definirsi e censirsi, per chiedere al Governo di riconoscere i parametri di professionalità per l’accesso alle tutele sociali. Non escludendo naturalmente nessuno dall’esercizio del lavoro e quindi dalla maturazione dei parametri stessi.

In questi due anni, il costante lavoro di confronto con gli organi istituzionali e ai diversi tavoli ministeriali ha generato una e poi altre proposte di legge per l’istituzione di un Registro professionale (non Ordine, non Albo) di attrici e attori, che l’Europa sollecitava per tutti gli Stati membri fin dal 2007 e che, come si auspicava dall’inizio, è stato esteso anche alle altre professioni dello Spettacolo. Nella Legge delega del Governo sullo Spettacolo si è riusciti anche ad inserire l’abbassamento di alcuni parametri, seppur ancora distanti dalla realtà lavorativa, il concetto di moltiplicatore per gli interpreti di audiovisivo e una misura come l’Alas, un sostegno per i lavoratori autonomi, che mancava. Ma il lavoro è stato rivolto anche alla costruzione del portale RAAI Registro Attrici Attori Italiani, sul quale i professionisti possono registrarsi gratuitamente e sul quale addetti ai lavori, Istituzioni e media possono ricercare attrici e attori su tutto il territorio nazionale.

In questo momento la Legge delega del Governo in materia di Spettacolo, purtroppo, ci risulta ferma al Senato per mancanza di copertura finanziaria. Il Governo sta sostenendo altre iniziative, nel Paese e, come sappiamo, al di fuori di esso. Senza entrare nel merito, ci sentiamo di affermare che il sostegno al settore della Cultura e ai suoi lavoratori – così come quello alla Scuola e quello alla Salute – non dovrebbe mai giungere in secondo luogo rispetto a nessun altro, in un paese civile e democratico, perché rappresenta, insieme agli altri citati, la profonda cura e attenzione al cittadino. La Cultura rappresenta il collante di ogni popolo, il suo immaginario collettivo, la sua capacità di conoscere e riconoscere il prossimo.

Per questo, oggi, primo maggio, ci rivolgiamo al Governo per chiedere che tutto il lavoro fatto in questi due anni non venga abbandonato e dimenticato, ma portato a termine e reso operativo. Non parliamo solo dei Registri professionali, ma anche delle  nuove misure e dei parziali interventi previsti dalla Legge delega, che, seppur non possano essere certo considerati sufficienti e in grado di modificare, come si sperava, il sistema di produzione del lavoro, sarebbero almeno un inizio.

Nel frattempo, come detto, la categoria oggi può contare sul portale RAAI, che si sta mettendo a punto con il caricamento dei dati delle migliaia di professioniste e professionisti già registrati e con l’accoglimento delle nuove registrazioni, nelle sue diverse funzionalità di punto d’incontro dei singoli artisti e delle istanze della categoria con il settore produttivo, le Istituzioni, i media ed il pubblico: lo strumento aperto a tutti, senza il quale la categoria è finora risultata storicamente indefinibile e indefinita e, per questo, sconosciuta e trascurata.