20 Ott Manifesto su Intelligenza Artificiale del Tavolo Aperto Attrici Attori Italiani
Come RAAI Registro Attrici Attori Italiani, il 25 settembre scorso abbiamo avviato un Tavolo Aperto Attrici Attori per confrontarci sui rischi per la nostra professione di un uso deregolamentato dell’Intelligenza Artificiale. Ne è scaturito un Manifesto, che pubblichiamo qui di seguito e che stiamo inviando alle Istituzioni italiane ed europee.
Manifesto
Attrici Attori Italiani
sull’uso di Intelligenza Artificiale
nella produzione di Audiovisivo e Spettacolo dal vivo
Siamo attrici e attori e il nostro lavoro in cinema, televisione, teatro, radio, doppiaggio, poggia sul diritto d’immagine, sul diritto sulla nostra voce, sul diritto voce/volto che ci riconosce il diritto di doppiare noi stessi nella nostra lingua, sui diritti connessi.
Il mestiere dell’attore è quanto di più umano: attinge al cuore, al sangue, alla vita e all’anima dell’interprete che li offre al personaggio perché arrivino al cuore, al sangue, alla vita e all’anima dello spettatore. Un personaggio è il risultato dell’incontro del talento dell’interprete con quello dell’autore, ma è il frutto anche del contributo offerto da ogni altra professione che opera nel processo produttivo/creativo: la regia, il trucco, il costume, la scenografia, l’espressività della luce, la chimica dello scambio con gli altri interpreti, arricchito dalle arti del montaggio, della musica, dell’audio, degli effetti visivi.
Oggi tutta questa fabbrica dei sogni, questa ineguagliabile alchimia di professionalità e talenti è a rischio di venir rimpiazzata dall’impiego dell’Intelligenza Artificiale (IA), che, per quanto riguarda gli interpreti, è in grado di modificare e/o replicare l’aspetto, l’età, la voce, la lingua, l’accento e quant’altro e, dunque, in sostanza, le doti artistiche, senza che lo spettatore possa averne percezione. Sottrarre l’elemento dell’umanità ad una prestazione artistica, creando inoltre allo spettatore uno spazio di inconsapevolezza sul confine tra il contributo umano e quello artificiale, apre scenari dai risvolti disumanizzanti e stranianti. Proprio il cinema non ha mancato da molti anni di disegnare opere che fungano da monito sulle possibili derive a livello sociale e antropologico di simili pratiche, come, solo per fare qualche esempio: A.I., appunto, S1m0ne, Lei, I am mother, Ex Machina , Black Mirror e non solo.
Da cittadini ci dichiariamo altamente preoccupati per quanto sopra e da lavoratori altrettanto preoccupati per il concreto rischio che tutte le declinazioni del nostro lavoro vengano spazzate via o comunque significativamente lese – insieme a tutte le professioni delle filiere di produzione di spettacolo, finanche quella del produttore stesso – dall’impiego deregolamentato di questa tecnologia.
Lanciamo dunque un appello al nostro Governo e al nostro Parlamento, al Parlamento Europeo e ai Governi e Parlamenti di tutto il mondo – anch’essi, in una proiezione non del tutto infondata, minacciati nei loro ruoli dalla possibile ingerenza dell’Intelligenza Artificiale – perché si pongano argini legislativi chiari e solidi a tutte le ricadute possibili sotto ogni punto di vista, tutelando il lavoro umano e le sue integrità, consapevolezze e libertà.
A tutela della nostra professione, lanciamo un appello alle stesse Istituzioni affinché:
- sia espressamente vietata qualsiasi forma di intervento di IA sulla prestazione, sull’immagine, sull’aspetto o sulla voce dell’interprete, senza il consenso informato e l’autorizzazione di quest’ultimo, espressa in forma libera e consapevole e a seguito di una chiara informazione sulle modalità di intervento dell’IA;
- anche nel caso in cui l’interprete autorizzi, in tutto o in parte, i suddetti interventi di IA, l’espressione del consenso sia possibile solo limitatamente alla singola opera e mai all’intero complesso della propria immagine e personalità artistica (comunque stabilendo che l’intervento dell’IA non possa mai pregiudicare il decoro, l’onorabilità e l’immagine personale e professionale dell’artista, prevedendo anche specifiche forme di risarcimento del danno in caso di violazione);
- venga riconosciuto il diritto di controllare e approvare l’uso della loro immagine generata artificialmente;
- gli attori vengano informati dei loro dati personali utilizzati per addestrare l’IA, retribuiti per questo e i dati vengano protetti e anonimizzati;
- se in un’opera vi sono interpreti umani con intervento di IA o interamente realizzati con IA, si imponga l’obbligo di indicarlo nei titoli;
- i finanziamenti pubblici destinati ad opere audiovisive e di spettacolo dal vivo rimangano indirizzati a sostegno e tutela del lavoro umano e non siano diminuiti; eventuali opere realizzate con interpreti in IA possano accedere solo a finanziamenti distinti e mai distolti dai primi.
Lanciamo un appello anche a tutte le Associazioni di settore italiane e internazionali per avviare insieme coordinamenti nazionali e sovranazionali su questo tema di interesse universale, restiamo aperti ad ogni partenariato per sostenere i reciproci interessi in materia e per offrire alle Istituzioni visioni competenti delle dinamiche e dei rischi concreti delle rispettive professioni.
McLuhan disse: “Il mezzo è il messaggio”. Oggi noi diciamo: “Il mezzo e il messaggio siano (sempre) il lavoro umano, l’essere umano e l’umanità”
Italia, 18 ottobre 2023
Tavolo Aperto Attrici Attori sull’Intelligenza Artificiale
RAAI – Registro Attrici Attori Italiani
Qui il link al Manifesto, nella pagina Documenti di questo portale.