Approvata in Senato la Legge Delega sullo Spettacolo. Quali notizie per attrici e attori?

È stata approvata in Senato con ampia convergenza, e passerà ora alla Camera, la Legge Delega in materia di Spettacolo che ha sintetizzato diverse proposte di legge sorte dall’inizio della pandemia sulla spinta di movimenti e associazioni di lavoratori dell’articolato settore dello spettacolo, che coinvolge in Italia oltre un milione di lavoratori.
Sulla scia del Registro Attrici Attori, accolto in una proposta di legge già a giugno 2020, sono stati finalmente previsti Registri professionali di tutte le professioni dello Spettacolo. È stata finalmente riconosciuta la discontinuità della professione (come in altri Paesi già da decenni) e al riguardo verranno introdotte e modulate misure di sostegno. Per quanto riguarda la nostra professione di interpreti è stato finalmente introdotto un moltiplicatore per il conteggio delle giornate in Audiovisivo per la maturazione dell’anno pensionistico. Era già stata recentemente introdotta una misura (Alas) come sostegno alla disoccupazione dei lavoratori autonomi.
Tutti concetti e misure che si è riusciti finalmente a far passare con il costante lavoro di questi due anni. Fin qui tutte buone notizie.
Ciò che ci appare necessario sottolineare è che la Legge rimanda ai decreti attuativi la definizione dei parametri per l’accesso dei lavoratori alle misure. Ed è qui che si determinerà la reale efficacia delle riforme. Come interpreti, attrici e attori, ci preoccupa molto che non si verifichi ancora una volta il mancato riconoscimento della peculiarità delle nostre dinamiche professionali: ciò che fa sì che, in particolare chi lavora in Audiovisivo, ma non solo, rimane da decenni quasi sempre tagliato fuori da tutele sociali come la maternità, la malattia, la disoccupazione, la pensione. La reale partita per la nostra categoria si giocherà sui parametri di applicazione, sui parametri di riconoscimento della professionalità sulla base delle indicazioni individuate e indicate da chi solo conosce realmente nel concreto le nostre peculiari dinamiche professionali, vale a dire la categoria stessa, e sul collegamento delle misure di tutela al riconoscimento della professionalità.
Ci preme anche sottolineare che questa Legge ha numerosi meriti, ma che vanno a sanare carenze del passato, a coprire antichi buchi legislativi. Questa Legge, purtroppo, non offre nuovo slancio al settore, modifica troppo poco o in alcuni casi nulla sul piano previdenziale, contrattualistico o di inquadramento fiscale dei lavoratori. Non dipana ad esempio quell’ambiguità, letale per noi attrici e attori, tra lavoro autonomo e lavoro subordinato che fa sì che quando siamo lavoratori autonomi abbiamo tutti i doveri di un lavoratore subordinato (ben vengano) ma nessun diritto dello stesso e, quando siamo subordinati, abbiamo diritti impossibili da raggiungere perché tarati sulle altre professioni dello spettacolo molto diverse dalla nostra.
Insomma crediamo che in particolare per noi interpreti ci sia ancora da attendere e da lavorare prima di poter esultare davvero.
Crediamo inoltre che sia vitale, dopo gli ultimi due anni più che mai, individuare interventi e meccanismi che favoriscano un rilancio del settore in termini di produzione di lavoro, possibilmente aumentando la pluralità espressiva e la capacità di accesso al lavoro.
Come RAAI Registro Attrici Attori Italiani abbiamo già avanzato proposte ai Tavoli ministeriali e alle relative Istituzioni, i cui documenti si trovano nella sezione dedicata del nostro portale. Misure che riteniamo sarebbero estremamente utili e i cui principi trovano corrispondenza nei principi programmatici affermati nella Legge Delega. Una riforma dei criteri di assegnazione del FUS che dia più peso alla creazione di lavoro per i mestieri tecnici e artistici della filiera. L’istituzione di un Nuovo ETI informatizzato che favorisca la circolazione delle produzioni private e la promozione di nuovi testi. Un Fondo Speciale Progresso Cinema, che funga da fucina di talenti, per produrre più film applicando un budget contenuto e prevedendo che ogni interprete possa apparire in uno solo per ogni sessione, per favorire la distribuzione del lavoro. L’introduzione nel sistema scolastico di Licei dello Spettacolo – peraltro già accolti in un disegno di legge depositato nel febbraio 2021 – in cui esclusivamente professionisti insegnino arti e mestieri, offrendo una preparazione organica e qualificata da approfondire poi eventualmente nelle successive scuole specializzate di alta formazione, diffondendo altresì una nuova cultura e percezione delle professioni dello Spettacolo.
Insomma, diamo senz’altro il benvenuto alla nuova Legge Delega, ma invitiamo a considerarla solo l’inizio di un nuovo percorso e di nuovi incisivi interventi che per ora appartengono ancora alla sfera delle dichiarazioni programmatiche.